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giovedì 3 luglio 2008

Bill Gates da l'addio a Microsoft



Il fondatore del colosso va in pensione
Ultimo giorno in ufficio per Bill Gates. Il fondatore di Microsoft dopo 33 anni di "onorato lavoro" va in pensione. E lascia il timone del colosso informatico a Steve Ballmer. Da lunedì 30 giugno il "pensionato d'oro", si dedicherà solo alla "Bill&Melinda Gates Foundation", l'istituto filantropico fondato con la moglie nel 2000, che vanta il titolo di associzione più ricca del mondo.
L'uscita di scena però non sarà totale: l'ex enfant prodige dell'informatica manterrà la carica di presidente e, per un giorno a settimana, si presenterà in azienda. La decisione del "re" dei pc del resto non è inaspettata: quando due anni fa Bill Gates ufficializzò la sua decisione di andare in pensione, la prima cosa che fece fu di andarsi a rileggere il trattato sulla leadership scritto nell'Ottocento da Max Weber. Il suo scopo era capire come le grandi organizzazioni dovessero gestire la scomparsa di un leader carismatico. "E' necessario che sia il leader stesso a nominare il proprio successore", aveva scritto il sociologo tedesco oltre 100 anni fa. Un'indicazione che Gates ha seguito alla lettera nominando Ballmer.La paura di molti e dello stesso Ballmer è se con l'uscita di scena del fondatore, Microsoft riuscirà a correre da sola. Il valore aggiunto di Bill Gates è talmente elevato che "ci vogliono due teste per compensarlo", come ha scritto recentemente il "Financial Times".Oltre alla "vision" di Gates un altro punto di forza di Microsoft è stato per anni il rapporto di amore-odio tra il fondatore e Steve Ballmer. "C'era forte competizione - ha spiegato George Colony analista di Forrester Research - quando si scontravano era assistere quasi a una reazione atomica". Secondo il Wall Street Journal il conflitto tra i due ha spesso prodotto delle paralisi nel processo decisionale della compagnia che ha spinto gli stessi membri del Cda ad adoperarsi spesso come mediatori. Secondo alcuni osservatori, il contrasto nasceva dalle resistenze di Gates ad accettare il ruolo di secondo.Resistenze che si sono completamente appianate nel 2001, quando Gates decise di farsi da parte.La pensione di Gates arriva dunque in un momento cruciale per Microsoft il cui errore strategico in questi ultimi anni è stato - dicono molti analisti - quello di aver sottovalutato le potenzialità del settore della ricerca su Internet e dunque di Google. Per Ballmer sono i problemi sorti con il sistema operativo Vista la principale ragione della perdita di sprint di Microsoft. "Ha calcificato la nostra capacità di reagire", ha detto. Gli analisti però credono che le radici del declino siano più profonde. "Riuscirà l'azienda a reinventarsi? E' di questo che ha realmente bisogno", evidenzia ancora l'analista di Forrester.Anche il fallimento dell'opa su Yahoo getta nuove ombre sulla capacità del colosso di Redmond di scardinare la leadership nel settore pubblicitario online della rivale Google. Ma Microsoft non molla. "Riteniamo che i gadget intelligenti e le apparecchiature continueranno a rivestire un ruolo di primo piano per l'utilizzo del software" dicono i nuovi vertici di Redmond. L'obiettivo, nell'arco dei prossimi anni, sarà quello di "far viaggiare il software su miliardi di apparecchi che dovranno essere coordinati, messi in comunicazione tra loro e connessi a una sistema di intelligenza a strati alimentato da un computer centrale". La sfida è aperta. Anche se Gates dovrà "accontentarsi" di guardarla da spettatore.

2 commenti:

Andrea De Luca ha detto...

Gates se ne è andato!

Anonimo ha detto...

Se ne andato un grande